Moderatore IMPULSORE Inviato 23 Ottobre 2013 Moderatore Condividi Inviato 23 Ottobre 2013 Buongiorno, come occorre procedere a norma di legge per poter tutelare il proprio lavoro, magari usufruendo del diritto di ritenzione? Grazie. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
remo.spada Inviato 23 Ottobre 2013 Condividi Inviato 23 Ottobre 2013 Vorrei saperlo anchio, ho provato ad applicarlo ma NULLA. Ho trattenuto l'auto di un "cliente farabutto" che mi doveva da più di un anno dei soldi, mi è tornato in officina giurando di pagare tutto al ritiro dell'auto, si presenta a riprenderla e gli chiedo i soldi. Non li aveva e allora ho detto vieni con tutti i soldi e poi prendi l'auto. E' andato in caserma dai Carabinieri per denunciarmi di sequestro di bene!!!! Il Maresciallo che ci conosce ci ha chiamato e ci ha invitato a dargli l'auto e ha prendere un avvocato se non volevamo casini. PAZZESCO!!! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Moderatore boschservice Inviato 24 Ottobre 2013 Moderatore Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 si non sarebbe male conoscere qualcosa di + su questo dilemma. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Amministratore Phoenix Inviato 24 Ottobre 2013 Amministratore Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 Sicuramente l'Avvocato Beccari potrà schiarici un pò le idee su questo argomento da molti anni discusso.. credo comunque sia fondamentale l'accettazione per poter ottemperare al "diritto". Trascrivo di seguito la frase che è presente sul foglio di accettazione che utilizziamo ad oggi, giusto per capire che sia anch'essa corretta nella dicitura e nell'articolo citato. DIRITTO DI RITENZIONE In caso di mancato pagamento eserciteremo il diritto di ritenzione ai sensi dell'art.2756 del Codice Civile. L'autoveicolo sarà trattenuto presso la ns. sede fino al saldo completo delle prestazioni. La direzione Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
zerosei Inviato 24 Ottobre 2013 Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 @ remo ,tempo fa ho avuto un caso identico al tuo ,quando sono arrivati i carabinieri mi hanno detto di dargli l'auto e io gli ho risposto che non vedevo l'ora ,mi era anche tra i piedi e che la poteva portare via anche subito,bastava solo pagare la riparazione,la ha ritirata dopo una settimana ,ovviamente dopo aver pagato 1 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
albycorsa Inviato 24 Ottobre 2013 Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 @ remo ,tempo fa ho avuto un caso identico al tuo ,quando sono arrivati i carabinieri mi hanno detto di dargli l'auto e io gli ho risposto che non vedevo l'ora ,mi era anche tra i piedi e che la poteva portare via anche subito,bastava solo pagare la riparazione,la ha ritirata dopo una settimana ,ovviamente dopo aver pagato il carabiniere non potrebbero intimarti di riconsegnare l'auto, in tal caso si potrebbe sporgere denuncia contro lo stesso carabiniere. almeno cosi mi è stato spiegato. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
costa68 Inviato 24 Ottobre 2013 Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 Da quello che so io, l'auto va consegnata! altrimenti si rischia una denuncia, ma se noi dichiariamo che l'auto non e' stata ancora ultimata e non e' idonea per la circolazione, nessuno puo' portarla via. Se sbaglio correggetemi! 1 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
luciano.rosi Inviato 24 Ottobre 2013 Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 Da quello che so io, l'auto va consegnata! altrimenti si rischia una denuncia, ma se noi dichiariamo che l'auto non e' stata ancora ultimata e non e' idonea per la circolazione, nessuno puo' portarla via. Se sbaglio correggetemi! E se si presentano a ritirare l'auto con un carroattrezzi, siamo costretti a consegnargliela ? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
delta Inviato 24 Ottobre 2013 Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 ma allora quale potrebbe essere il modo più giusto e corretto per non passare sempre da scemi ?? è possibile che non abbiamo nessuna "arma" per poterci difendere a tal proposito ?? l'ultima mi è capitata a Giugno scorso per una batteria + controllo impianto 130€ il cliente mi dice che verrà nel pomeriggio per pagare il conto e già sono passati 5 mesi che aspetti il pomeriggio da lui promesso sono andato a suonargli il campanello di casa non so quante volte , e lui dice sempre "adesso vengo" io penso che a questo punto dobbiamo applicare la legge del più forte o vado a smontare e riprendermi la mia batteria oppure gli spacco il parabrezza con una mazza e pareggiamo i conti delta Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
costa68 Inviato 24 Ottobre 2013 Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 E se si presentano a ritirare l'auto con un carroattrezzi, siamo costretti a consegnargliela ? No non siamo costretti a consegnarla, perche' l'auto e' ancora in fase di lavorazione come concordato in accetazione dal cliente Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
costa68 Inviato 24 Ottobre 2013 Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 ma allora quale potrebbe essere il modo più giusto e corretto per non passare sempre da scemi ?? è possibile che non abbiamo nessuna "arma" per poterci difendere a tal proposito ?? l'ultima mi è capitata a Giugno scorso per una batteria + controllo impianto 130€ il cliente mi dice che verrà nel pomeriggio per pagare il conto e già sono passati 5 mesi che aspetti il pomeriggio da lui promesso sono andato a suonargli il campanello di casa non so quante volte , e lui dice sempre "adesso vengo" io penso che a questo punto dobbiamo applicare la legge del più forte o vado a smontare e riprendermi la mia batteria oppure gli spacco il parabrezza con una mazza e pareggiamo i conti delta Ciao delta, una volta per una fattura di 700 euro non pagata, ho voluto provare ad andare da un avvocato ( un conoscente ) e mi e' stato detto che se andavo per via legale, avrei potuto rimetterci altri soldi, fra pratiche e cose varie, quindi le sue testuali parole, sono state quelle di andargli a bussare il campanello per cercare di riscuote, cosi' ho fatto! ma senza concludere nulla, ho voluto lasciare perdere altrimneti mi sarei beccato anche una denuncia, e non mi sembrava il caso di mettermi nei casini " anche con tutte le ragioni ". La cosa migliore, e' quella di cercare di capire, prima che ti lasciano la macchina, con chi hai a che fare. Tu starai pensando, come cavolo si fa? e io mi sento di dirti che occorre essere stati fregati per capirlo, si fa esperienza. Ipotesi, io mi preoccupo un po' quando il cliente lo vedo brillante e dice di fargli tutto quello che ce da fare alla car. Invece se ti chiedono di farli risparmiare e difficile che ti fanno il bidone. Questa e' una mia opinione personale! :oO: 1 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
CIPRIANO Inviato 24 Ottobre 2013 Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 credo comunque sia fondamentale l'accettazione per poter ottemperare al "diritto". In un caso, vista l'evidente inaffidabilità del cliente, abbiamo esercitato il diritto di ritenzione per un periodo di 11 mesi. Non penso che sia indispensabile l'accettazione ma bensì l'informazione come fanno due cartelli esposti presso la nostra officina. Indispensabile invece è l'autorizzazione firmata dal cliente ad intervenire sulla sua vettura che lo obbliga a pagare solo gli interventi che ha autorizzato. Da normativa, se consegnamo la vettura non possiamo andare a riprendercela o fermarla in un secondo momento magari in occasione di un nuovo lavoro. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
costa68 Inviato 24 Ottobre 2013 Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 No non siamo costretti a consegnarla, perche' l'auto e' ancora in fase di lavorazione come concordato in accetazione dal cliente Io credo, che nel momento che l'auto e' ancora smontata, noi possiamo riservarci dal fatto di terminarla, dichiarando che non abbiamo soldi per ultimare la riparazione e siamo in attesa di un acconto del proprietario per ultimare la riparazione. La discussione e' molto interessante, spero che gli esperti possano chiarirci questi dubbi :oO: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
wolf Inviato 24 Ottobre 2013 Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 Le fregature le abbiamo prese tutti quanti e tutti quanti le continueremo a prendere perché noi siamo sempre in buonafede e ci viene automatico pensare che siano in buonafede anche i nostri clienti. Purtroppo non sempre è così e, magari a quello che crediamo sia un amico, siamo disposti a consegnare l'auto anche dietro una semplice promessa verbale di pagamento; e quella è la volta che si rimane fregati. Queste cose accadono soprattutto perché, chi ci vuol fregare, sa bene che noi siamo praticamente senza armi per poterci difendere e anzi, è perfettamente cosciente che nel nostro scassatissimo Paese vengono assicurati diritti e protezione soprattutto ai delinquenti e che le persone oneste e che lavorano sono regolarmente lasciate a loro stesse senza alcuna protezione da parte dello Stato. Per quanto riguarda l'oggetto di questo topic, tempo fa qualcuno mi disse che se il cliente ci dimostra che l'auto è per lui uno strumento di lavoro (rappresentante, ecc, ecc) noi siamo obbligati a consegnargli l'auto a fronte di una qualsiasi forma di pagamento (assegno, cambiali, ecc.) nella speranza, aggiungo io, che poi l'assegno non sia "cabriolet" o che le cambiali vengano pagate. :oO: 1 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Questo è un messaggio popolare. Avv. Beccari Piergiorgio Inviato 24 Ottobre 2013 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 Di frequente, si assiste a circostanze in cui l'autoriparatore non viene pagato dal cliente per il lavoro eseguito e ciò può dipendere da una semplice difficoltà momentanea così come da un vero e proprio atteggiamento contrassegnato da mala fede e precisa volontà diretta a sottrarsi all'obbligo principale della corresponsione del dovuto. Indipendentemente dalle singole fattispecie, analizziamo il c.d."diritto di ritenzione" il quale, se utilizzato in modo corretto, rappresenta un valido strumento di tutela del credito e di pressione sul debitore affinché esso sia stimolato al pagamento del dovuto. Dati i molteplici risvolti, per un'esatta comprensione dell'istituto, occorre trattare l'argomento per punti. A) In primo luogo, bisogna definire il diritto di ritenzione e quali sono i pressuposti giuridici che lo formano. Per diritto di ritenzione si deve intendere "il diritto riconosciuto in capo al creditore di trattenere a sé una cosa/bene che avrebbe dovuto restituire al proprietario/debitore, con il fine preciso di spingere il debitore medesimo ad eseguire la propria prestazione (non ancora effettuata) e, dunque, a pagare il debito esistente in favore del creditore stesso". Presupposti fondamentali: 1) Detenzione qualificata della cosa da parte del creditore la quale, si badi bene, deve iniziare con il consenso del debitore; 2) Collegamento funzionale tra bene e credito che deve essere certo, liquido ed esigibile. I casi in cui tale diritto è esercitabile sono espressamente indicati dal legislatore. Ciò significa che il diritto di ritenzione è esercitabile solo se la fattispecie è quella individuata dalla legge ed i singoli non possono farne un'applicazione per analogia ossia estendendo l'ambito di applicabilità al di fuori delle ipotesi stabilite dalle norme giuridiche. Tale cautela prevista dall'ordinamento non è di poco conto poiché altrimenti si sarebbe finito per legittimare comportamenti molto vicini al "farsi giustizia da sé". Per quanto attiene l'attività di autoriparazione, le norme civilistiche di riferimento, vale a dire quelle che legittimano il ricorso a tale strumento, sono l'art. 1152 (ritenzione a favore del possessore di buona fede) e l'art. 2756 c.c. in base al quale è previsto il diritto di ritenzione "del riparatore per il saldo delle spese di riparazione e manutenzione della cosa esercitato sul veicolo riparato". B) Rapporto tra il diritto di ritenzione e l'attività dell'officina. Può un'officina che esegue una riparazione su una vettura affidatale, rifiutarsi legittimamente di consegnare la stessa al proprietario fintanto che questi non effettui il pagamento del corrispettivo? La risposta deve essere affermativa sulla scorta dei motivi che seguono. Da quanto detto sopra, sappiamo che il nostro codice civile riserva il diritto di ritenzione, inteso come speciale forma di autotuela, al soggetto che detiene il bene in modo qualificato, intendendo con ciò il fatto che il bene non deve essere stato sottratto al debitore in maniera illegittima ma sia stato da questi consegnato al creditore, ovvereo pervenuto allo stesso, nell'ambito di un rapporto giuridico qualificato. E questo dal momento che il codice civile riconosce nel diritto di ritenzione una situazione giuridica non autonoma bensì strumentale all'autotutela di un'altra situazione attiva, ossia il diritto di credito. Si ricordi sempre che il diritto di ritenzione è strumento per la tutela di una particolare ragione (il proprio credito) e non sorge autonomamente ed indipendentemente dal rapporto giuridico in cui il credito esiste. L'autofficina entra nel possesso del veicolo solo in seguito alla consegna di quest'ultimo da parte del proprietario/cliente affinché vengano eseguiti gli interventi e le opere commissionati. E', quindi, con la conclusione del contratto (il cliente affida all'autoriparatore la vettura perché costui esegua le prestazioni richieste al prezzo pattuito) che si determina quella situazione giuridica che permette all'officina di poter, nell'eventualità, esercitare legittimamente il diritto di ritenzione. Infatti, grazie al contratto: 1) l'officina possiede il veicolo in buona fede; 2) si determina quel necessario collegamento funzionale tra il bene ritenuto e il credito vantato. Traducendo quanto appena scritto, per poter validamente esercitare il diritto di ritenzione, innanzitutto l'officina deve ricevere "in buona fede" il veicolo con ciò intendendo il fatto che la vettura viene affidata all'autoriparatore per l'esecuzione dell'intervento contrattualmente concordato con il cliente proprietario. Poi, l'esecuzione dei lavori previsti e concordati fa sorgere in capo all'autoriparatore il diritto di credito per l'opera prestata; si determina quindi il necessario collegamento funzionale tra il bene ed il credito vantato sempre ricordando che l'autoriparatore può esercitare il diritto di ritenzione sul bene solo per il credito nascente dall'operazione contrattualmente conclusa e non per ragioni di credito diverse, seppur vantate nei confronti dello stesso debitore. Ad esempio, l'officina non può ritenere il veicolo a garanzia del pagamento di prestazioni diverse da quelle che formano l'oggetto del contratto, seppur nei confronti del medesimo debitore. Alla luce di quanto sopra, nella pratica occorre che l'officina adotti un modo di operare il più possibile preciso e completo. E ciò per poter affrontare eventuali contestazioni (come di seguito vedremo) in una situazione probatoria il più possibile completa. Ecco, allora, che ben si capisce l'ìmportanza di una dettagliata e precisa documentazione relativa al lavoro preso in carico. Già nell'accettazione sarebbe opportuno prevedere clausole che facciano riferimento espresso alla facoltà di ricorrere al diritto di ritenzione in caso di mancato pagamento. Ma ancora più importante è che il preventivo (nel quale bisogna indicare le condizioni di pagamento - ad es. al ritiro del veicolo) sia corrispondente alla fatturazione tanto per l'importo stimato che per le operazioni eseguite; inoltre, qualsiasi variazione dovesse intervenire in corso d'opera (nuovi lavori non previsti e preventivati) deve venire approvata per iscritto dal proprietario/cliente. Quello che si vuole dire è che l'officina deve diligentemente documentare il rapporto contrattuale intercorrente con il cliente perché, ricordiamo, il diritto di ritenzione nasce da un possesso qualificato della cosa e da un collegamento funzionale tra il bene e il credito (e quindi accettazione, preventivo e fattura servono a dimostrare tali aspetti). Tuttavia e a parte eventuali contestazioni a carattere civilistico (ad es. si richiede il pagamento di una somma maggiore a quella preventivata), anche così facendo, è sempre possibile che il cliente reagisca alla situazione magari attraverso una denuncia in sede penale per appropriazione indebita ai sensi dell'art. 646 c.p. ed è in questo caso che la corretta gestione del rapporto con il cliente come sopra indicato servirà senza dubbio a fondare le difese dell'offiicina. Ricordando che tale reato si configura nel momento in cui c'è la volontà di fare propria la cosa, privandone definitivamente il proprietario (mentre nel diritto di ritenzione la cosa viene trattenuta in attesa del pagamento mai ponendo in discussione la proprietà stessa sia soggettivamente che oggettivamente), ritengo utile per concludere riportare i tre principi fondamentali seguiti dalla Corte di Cassazione sul tema: 1) il reato di appropriazione indebita avviene con l'interversione oggettiva del possesso ossia allorché il soggetto agente, mero possessore, esercita la signoria sul bene come se fosse il proprietario (ad esempio lo usa, lo presta, lo vende); 2) il corretto esercizio del diritto di ritenzione, di cui all'art. 2756 c.c., che consiste nell'omessa restituzione della cosa e nella sua ritenzione a titolo precario, a garanzia di un preteso diritto di credito, non integra il reato di appropriazione indebita ai sensi dell'art. 646 c.p., in quanto non modifica il rapporto tra detentore e bene attraverso un comportamento oggettivo di disposizione e l'intenzione soggettiva di interversione del possesso; 3) in tema di appropriazione indebita, il diritto di ritenzione esercitato sul bene altrui ha efficacia scriminante solo se il credito che si intende tutelare sia certo, liquido ed esigibile, ossia determinato nel suo ammontare e non controverso nel titolo. Senza dubbio, il tema trattato si presenta complesso e articolato, ragion per cui invito tutti i lettori ad avanzare i propri commenti in funzione di successivi approfondimenti sugli aspetti risultati poco chiari in questa esposizione. 10 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Moderatore badwork Inviato 24 Ottobre 2013 Moderatore Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 Sulla commessa d'accettazione c'è una dicitura tipo "pagamento alla consegna" ed un riferimento al diritto di ritenzione: la cosa mi mette dalla parte della ragione, visto che il cliente ha firmato che mi paga alla consegna? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Moderatore IMPULSORE Inviato 24 Ottobre 2013 Autore Moderatore Condividi Inviato 24 Ottobre 2013 Un ringraziamento all'Avv. Beccari per la squisita e dettagliata spiegazione e del tempo profuso nel stilarla. Si evince in modo inconfutabile che tutto dipenderà da ciò che si stipula in accettazione, va da se quindi, che ognuno dovrà adottare procedure standardizzate con modulistica specifica, senza lasciare al caso una procedura piuttosto che un'altra, l'improvvisazione non fa più parte del nostro lavoro da tempo, perciò che riguarda l'aspetto tecnico e tecnologico, ora più che mai non dovrà far parte nemmeno della nostra amministrazione e gestione del cliente, ...... visto i tempi questo é fuori dubbio!! A questo punto chiedo a Lei Avvocato, se possiede un faxsimile di accettazione ad Hoc per il nostro settore, che contempli tutte le diciture di legge che ci ha menzionato, grazie. 8 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Amministratore Phoenix Inviato 25 Ottobre 2013 Amministratore Condividi Inviato 25 Ottobre 2013 Non posso che condividere i ringraziamenti di Impulsore! Credo potrebbe anche essere molto interessante, nel caso fosse possibile condividerlo, un'esempio di iter giudiziario che magari lo studio legale ha seguito.. Ogni giorno anche attraverso i media, veniamo informati su tanti processi ma non mi è mai capitato di poterne seguire uno con il tema trattato in questa discussione. Grazie ancora per la condivisione e le delucidazioni. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Moderatore badwork Inviato 31 Gennaio 2018 Moderatore Condividi Inviato 31 Gennaio 2018 Sentenza della cassazione in merito al diritto a trattenere i veicoli se il cliente non paga. QUI 3 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
autorimessatuscolano Inviato 31 Gennaio 2018 Condividi Inviato 31 Gennaio 2018 Ciao delta, una volta per una fattura di 700 euro non pagata, ho voluto provare ad andare da un avvocato ( un conoscente ) e mi e' stato detto che se andavo per via legale, avrei potuto rimetterci altri soldi, fra pratiche e cose varie, quindi le sue testuali parole, sono state quelle di andargli a bussare il campanello per cercare di riscuote, cosi' ho fatto! ma senza concludere nulla, ho voluto lasciare perdere altrimneti mi sarei beccato anche una denuncia, e non mi sembrava il caso di mettermi nei casini " anche con tutte le ragioni ". La cosa migliore, e' quella di cercare di capire, prima che ti lasciano la macchina, con chi hai a che fare. Tu starai pensando, come cavolo si fa? e io mi sento di dirti che occorre essere stati fregati per capirlo, si fa esperienza. Ipotesi, io mi preoccupo un po' quando il cliente lo vedo brillante e dice di fargli tutto quello che ce da fare alla car. Invece se ti chiedono di farli risparmiare e difficile che ti fanno il bidone. Questa e' una mia opinione personale! :oO: La vedo allo stesso modo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
delta Inviato 6 Febbraio 2018 Condividi Inviato 6 Febbraio 2018 ultima truffa subita qualche mese fa il cliente , ( sbaglio ) "Il Pezzente" viene a ritirare la macchina , già era stato informato telefonicamente di quanto ammontava il conto, 50,00 € mi dice : senti , se ti lascio la patente mi dai la macchina ?? nel pomeriggio ti porto i soldi e mi ridai la patente ok , ci vediamo nel pomeriggio arriva la sera tardi e rifletto che quel pezzente non è venuto a prendersi la patente e portare i soldi vado a guardare bene quel documento e noto che la patente era scaduta quale azione VILE E MESCHINA potevo aspettarmi di un PEZZENTE fra qualche giorno lo chiamerò al tel e mi farò dire se vuole che la patente la vado a consegnare ai carabinieri oppure mi farò fare un bel manifesto da attaccare al muro con una bella scritto "Le Nuove Truffe" questo pezzente è anche lui un artigiano e gli auguro tanta fortuna nella sua attività e spero che tutti i suoi cliente facciano nello stesso modo di come ha fatto lui con me delta 1 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
liistro Inviato 7 Febbraio 2018 Condividi Inviato 7 Febbraio 2018 ultima truffa subita qualche mese fa il cliente , ( sbaglio ) "Il Pezzente" viene a ritirare la macchina , già era stato informato telefonicamente di quanto ammontava il conto, 50,00 € mi dice : senti , se ti lascio la patente mi dai la macchina ?? nel pomeriggio ti porto i soldi e mi ridai la patente ok , ci vediamo nel pomeriggio arriva la sera tardi e rifletto che quel pezzente non è venuto a prendersi la patente e portare i soldi vado a guardare bene quel documento e noto che la patente era scaduta quale azione VILE E MESCHINA potevo aspettarmi di un PEZZENTE fra qualche giorno lo chiamerò al tel e mi farò dire se vuole che la patente la vado a consegnare ai carabinieri oppure mi farò fare un bel manifesto da attaccare al muro con una bella scritto "Le Nuove Truffe" questo pezzente è anche lui un artigiano e gli auguro tanta fortuna nella sua attività e spero che tutti i suoi cliente facciano nello stesso modo di come ha fatto lui con me delta a me è capitata la stessa cosa pero' la patente non era scaduta è venuto a ritirarla dopo un anno. percio' ha camminato per un anno senza patente Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
luciano.rosi Inviato 7 Febbraio 2018 Condividi Inviato 7 Febbraio 2018 Ho capito che siamo in mano a un'Italia che ci protegge. E' meglio farcela passare, essere più attenti e non avere vergogna di essere maleducati, è meglio essere maleducati che fregati. Siamo stufi, ma non del lavoro, il lavoro ci piace. 4 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
danilo74 Inviato 9 Febbraio 2018 Condividi Inviato 9 Febbraio 2018 Io ho avuto un casocon un cliente che era diventato irreperibile,non rispondeva al telefono, sono andato a suonare a casa e la moglie mi ha detto che era fuori per lavoro,sono andato io dai carabinieri i quali sono andati subito a casa e lui era lì che dormiva,il giorno dopo mi ha telefonato e mi ha detto che nel giro di una settimana mi avrebbe portato tutti i soldi,e così è stato Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
legendaryslave Inviato 12 Febbraio 2018 Condividi Inviato 12 Febbraio 2018 Io ad oggi sono arrivato al punto che non ho un centesimo fuori .ogni volta che qualcuno deve ritirare. La car gli telefono gli dico la cifra che deve portare se non vengo pagato mi trattengo il veicolo. se prova a fare lo svelto Ci prende mazzate . Non passa nessuno non mi interessa troppi bidoni cio preso 2 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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