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Veicoli lasciati in officina e mai ritirati: come comportarsi?

Può capitare che un cliente porti l’auto in officina per una riparazione e poi sparisca, senza più farsi vivo né per autorizzare l’intervento né per ritirare il veicolo.
Un caso tutt’altro che raro, ma anche molto delicato: come deve muoversi l’autoriparatore per non rischiare conseguenze civili o penali?


📌 Il rapporto con il cliente: contratto d’opera e deposito

Quando un’auto entra in officina nasce un duplice rapporto:

  • contratto d’opera, per la riparazione;

  • deposito, perché il mezzo viene custodito dal meccanico.

Chi custodisce il veicolo (cioè l’officina) ha quindi l’obbligo di mantenerlo integro, con la cosiddetta diligenza del buon padre di famiglia (art. 1176 c.c.). In pratica, occorre comportarsi con attenzione e professionalità, senza mai utilizzare il mezzo per fini propri o affidarlo a terzi senza consenso.


📌 Primo passo: verifiche e contatti

Se il cliente non si presenta più, è consigliabile:

  1. Controllare al PRA tramite una visura (circa 10 €) i dati del proprietario e l’eventuale presenza di vincoli (fermo amministrativo, ecc.).

  2. Inviare una raccomandata A/R al proprietario, invitandolo a ritirare il veicolo o a confermare i lavori.
    👉 È prudente concedere un termine congruo (ad esempio 15 giorni) e segnalare che l’officina non potrà essere ritenuta responsabile di eventuali danni derivanti dal prolungato fermo del mezzo.


📌 Se il cliente non risponde: la “mora del creditore”

Se, nonostante i solleciti, il proprietario continua a non presentarsi, l’officina non può decidere autonomamente cosa fare del veicolo.
La strada legale è quella prevista dal codice civile: la cosiddetta mora del creditore (mora credendi).

In breve:

  • l’officina mette formalmente a disposizione il mezzo;

  • se il proprietario non lo ritira, può rivolgersi al tribunale per depositare l’auto in un luogo idoneo o in un pubblico deposito, sempre a spese del cliente;

  • se i costi di custodia diventano eccessivi, il giudice può autorizzare la vendita del veicolo secondo le regole sulla vendita forzata.

👉 Queste procedure devono sempre passare per un legale e per l’autorità giudiziaria: l’officina non può agire da sola.


📌 Cosa non fare mai

  • Non lasciare il veicolo in strada: rischi di abbandono e responsabilità penali.

  • Non rottamare o vendere il mezzo di tua iniziativa: sarebbe appropriazione indebita.


📌 Coinvolgere le autorità

Una denuncia a Carabinieri o Polizia può avere senso solo per verificare se l’auto risulti rubata.
Più utile può essere rivolgersi alla Polizia Municipale: in alcuni casi, con il coinvolgimento della Pubblica Amministrazione, il veicolo può essere trattato come rifiuto o sottoposto a procedure del Codice della Strada (artt. 213–215 CdS). Ma non è mai una decisione rimessa all’officina.


Conclusioni

Gestire un veicolo dimenticato in officina non è semplice: la legge tutela il proprietario e l’autoriparatore deve muoversi con cautela.
Il consiglio migliore? Documentare ogni passaggio (visura, solleciti scritti, raccomandate) e, se il cliente non si fa vivo, rivolgersi al proprio legale di fiducia per avviare le procedure corrette.

In questo modo l’officina dimostra di aver agito con la massima diligenza ed evita rischi di responsabilità.

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