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ADDIO AL RE DELLA MONTAGNA


sergio gavazzi

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Era per tutti "il re della montagna" e non poteva essere altrimenti: nella sua lunga carriera aveva collezionato ben 8 titoli di campione europeo e 17 volte si era aggiudicato il campionato italiano, vincendo complessivamente 450 gare automobilistiche nella specialità cronoscalate. Mauro Nesti, nato a San Marcello Pistoiese 78 anni fa, aveva fatto della sua attività di pilota su vetture sport prototipo, un segno inconfondibile della propria esistenza, tanto da diventare uno dei più grandi uomini di sport di Pistoia in Italia e in Europa. Se n'è andato nella notte di martedì 12 novembre, al termine di una malattia incurabile, dopo un ricovero all'ospedale di Pistoia.

 

Nesti iniziò la sua carriera, a neppure venti anni, nelle competizioni motociclistiche, categoria che abbandonò nel 1955 a seguito del tragico incidente di quell'anno alla 24 ore di Le Mans, che fece interrompere tutte le attività motociclistiche in Europa. Negli anni sessanta passò alle auto. Nel 1963 partecipò al Campionato italiano di velocità con un'Abarth 850 di serie prestatagli dal cugino, poi al campionato italiano di Formula 3 al volante di una Tecno. Ma i successi stentavano ad arrivare. Quasi sul punto di smettere, anche per difficoltà finanziarie, negli anni '70 trovò uno sponsor che credette in lui, la ditta "Cebora" di Imola. Fu una svolta. Con una Chevron 2000 vinse subito la Cesana-Sestriere del 1972 e, subito dopo, la prima delle sue 14 Rieti-Terminillo. Da lì la sua fu una continua scalata al successo. Divenne uno specialista di cronoscalate, un beniamino del pubblico della montagna pistoiese e non solo, anche per la sua simpatia e le sue battute. Come quella passata alla storia al termine di una gara: "Ho fatto tre curve alla grande: peccato che non c'era un bar. Mi sarei pagato da bere".

 

Dopo la Chevron Nesti guidò la March, poi dal 1974 la Lola nelle versioni T294 T296 e T298. Gli anni ottanta lo videro al volante dell'Osella PA/9. Dal 1993 passò a una Lucchini Bmw 6 cilindri per poi chiudere la sua carriera al volante di una Breda Bmw. La sua carriera fu lunghissima e non terminò neppure dopo il ritiro nel 2000. Nel 2007 infatti tornò al volante della sua vecchia Osella PA/9 partecipando alle gare in salita di contorno, riservate alle Auto storiche. L'anno dopo coronò la sua fantastica carriera vincendo, a 73 anni, alcune gare nella categoria Auto storiche, tra cui la Trento-Bondone, la Lima-Abetone e la Iglesias-S.Angelo.

 

 

 

volevo soltanto rendere un omaggio al campione amico e paesano mauro quello che ha fatto con le macchine da corsa lo leggete sopra .ma non aveva ancora smesso parlavano solo un mese fa di restaurare un alpine renault. sono trste  era un grande pilota e una grande persone

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